Il diaspino è altamente polifago, ma vive soprattutto su olivo e agrumi non disdegnando piante arboree e erbacee come: oleandro, camelia ,albero di giuda, evonimo, mirto, palme in genere, cycas, aralia, ficus, felci ecc.
In Italia è presente soprattutto nelle zone meridionali e centrali, ma la si trova anche in quelle centro-settentrionali; è presente in serra sopratutto nelle zone meno favorevoli.
L’insetto infesta foglie, fiori, rametti e rami. La pianta infestata presenta un deperimento vegetativo con filloptosi nei casi più gravi, i rami si disseccano, la fioritura è scarsa, la produzione di frutti è inferiore e di scarsa qualità.
La fumaggine conseguente all’abbondante melata prodotta crea incrostazioni e diminuisce l’attività fotosintetica della pianta.
I danni maggiori si riscontrano negli oliveti e agrumeti dove più abbondanti sono avvenute le concimazioni azotate e dove le elevate densità di impianto e le scarse potature impediscono la circolazione dell’aria all’interno della chioma, favorendo così un habitat ideale per la cocciniglia.
La cocciniglia svolge una generazione l’anno svernando come neanide di II e III età, con prevalenza delle une o delle altre a secondo dell’andamento climatico.
Con un inverno favorevole alcune femmine lo superano o addirittura ovidepongono avviando così una seconda generazione.
Le neanidi che hanno superato l’inverno, danno origine a femmine mature, che già dai primi di maggio, iniziano a ovideporre per partenogenesi un numero di uova che va da 150 a 2500-3000. Le neanidi nascono dopo un periodo di incubazione di 15-20 giorni a secondo delle condizioni ambientali.
Durante il periodo di prima mobilità le neanidi hanno una mortalità causa il calore estivo e i forti temporali che dilavano le foglie, quelle che sopravvivono si fissano sulla pagina inferiore della foglia compiendo una o due mute, superando l’inverno nello stadio di neanidi di seconda e terza età.
Nel contenimento del diaspino è opportuno mantenere le piante in buone condizioni di arieggiamento, concimazioni equilibrate e se possibile salutari lavaggi alle foglie per disperdere le neanidi.
La lotta chimica va svolta con i soliti oli bianchi (preferibili per il lieve impatto sulle popolazioni ausiliarie) quando l’infestazione raggiunge le 4-5 neanidi/foglia, oppure una neanide per cm di rametto o una femmina su 10 cm di rametto.
Altri trattamenti si possono fare con Buprofezin, Quinalphos, Methidathion, Clorpirifosmetile.