Un kennel pulito non è un semplice dettaglio di buona educazione cinofila: è la prima linea di difesa contro parassiti, infezioni cutanee e cattivi odori che si diffondono in casa. Il cane trascorre in media dalle quattro alle otto ore al giorno nel proprio box, dove la temperatura corporea e l’umidità del respiro trasformano le superfici in un ambiente caldo e potenzialmente batterico. Le particelle di polvere, i peli e le goccioline di saliva si sedimentano sul fondo e, se trascurati, fermentano divenendo terreno fertile per funghi e acari. Pulire regolarmente il kennel assicura un riposo confortevole all’animale, riduce il rischio che porti nello spazio domestico spore indesiderate e protegge anche le vie respiratorie di chi convive con lui, in particolare bambini e persone allergiche.
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Distinguere fra pulizia di mantenimento e sanificazione profonda
Affinare la routine parte dal riconoscere due livelli di intervento. La pulizia di mantenimento è quella rapida che segue l’uso quotidiano: rimuovere i peli visibili, asciugare eventuali gocce di acqua rovesciata, eliminare residui di cibo caduti dalla ciotola. Questo gesto richiede pochi minuti ma spezza il ciclo di sedimentazione dello sporco. La sanificazione profonda, invece, interviene a intervalli programmati – una volta alla settimana per cani a pelo corto, ogni tre o quattro giorni per razze a mantello lungo o per cuccioli che ancora sporcano all’interno. In questa fase si smonta il kennel, si lava la base, si disinfettano le griglie e si igienizza la cuccia imbottita. Capire questo doppio binario evita che il box debordi di sporcizia prima del “grande lavaggio” e, al contrario, impedisce spreco di disinfettanti quando basta una passata asciutta.
Scelta dei detergenti: equilibrio fra potere sgrassante e sicurezza animale
Le superfici metalliche o in plastica del kennel non tollerano detergenti a base di ammoniaca o cloro puro: lasciano esalazioni irritanti e corrodono in pochi mesi le saldature zincate. È preferibile puntare su saponi neutri con tensioattivi non ionici, arricchiti eventualmente di enzimi che degradano le proteine salivari e i residui organici. Dopo la detersione, la fase di disinfezione beneficia di prodotti a base di clorexidina o di perossido d’idrogeno stabilizzato al tre per cento, efficaci contro batteri e lieviti ma rapidi nell’evaporazione senza residui nocivi. L’attenzione si sposta poi sulla corretta diluizione: un eccesso di prodotto non aumenta l’igienizzazione ma rischia di lasciare pellicole appiccicose che attirano polvere e rendono il pavimento del box scivoloso.
Smontaggio e lavaggio del fondo
Il piano alla base del kennel è il punto di massimo accumulo di sporco. Una volta rimosso il cane e la cuccia, il fondo va estratto e passato sotto acqua corrente tiepida. Le scanalature che favoriscono il drenaggio dei liquidi sono spesso ostacolate da briciole di crocchette: servirsi di una spugna a fibra fine e di movimenti lineari consente di liberare i canaletti senza graffiare il materiale. Quando lo sporco appare ostinato, un ammollo di dieci minuti in una bacinella con sapone neutro abbassa la tensione superficiale, rendendo il residuo friabile. Dopo il risciacquo finale, asciugare con un panno in microfibra evita che l’acqua si raccolga negli angoli, provocando cattivi odori una volta reintrodotto il cane nel box.
Igienizzazione delle griglie e delle parti metalliche
La griglia della porta e i lati aerati del kennel ospitano saliva proiettata dal cane quando annusa o abbaia. Il film proteico incolla polvere e, in ambienti umidi, innesca colonie di lieviti. Spruzzare la soluzione di perossido d’idrogeno e lasciarla agire per cinque minuti scioglie la patina; passare poi un panno asciutto rimuove ogni alone. Per le cerniere e i punti di aggancio, una goccia di lubrificante alimentare a base di silicone mantiene la chiusura fluida e ostacola la ruggine. Eliminare il grasso vecchio con un cotton fioc imbevuto di alcool isopropilico evita che il lubrificante nuovo si mescoli a residui sporchi, riducendo la sua efficacia.
Lavaggio della cuccia e dei tessili interni
La cucetta imbottita assorbe odori come una spugna. Rimuovere la fodera, scuoterla all’aperto, quindi lavarla in lavatrice a quaranta gradi con detersivo delicato privo di ammorbidente previene dermatiti su cani sensibili. L’imbottitura interna non va trascurata: se non è lavabile, una giornata all’aria diretta del sole ha effetto antibatterico naturale e dissipa l’umidità. In caso di macchie ostinate, tamponare con acqua tiepida e un cucchiaio di bicarbonato sciolto in mezzo litro d’acqua, poi lasciare asciugare completamente prima di reinserirla nella fodera. Peli tenaci incastrati nelle trame si rimuovono facilmente arrotolando un guanto di gomma e passandolo controfibra: la carica elettrostatica attrae i peli senza sforzo.
Asciugatura e ricomposizione: tempistiche che contano
L’errore più comune è rimontare il kennel quando le superfici sono ancora umide. Anche un velo d’acqua invisibile innesca un bouquet di muffa nel giro di mezza giornata, vanificando la detersione. L’ideale è permettere al fondo e alle pareti di asciugare all’aria per almeno un’ora, girandoli a metà tempo perché l’umidità non ristagni nelle pieghe. Se il clima è freddo o particolarmente umido, un phon a bassa temperatura velocizza l’asciugatura in zone difficili come cerniere e incastri. Solo allora si rimontano fondo, griglia e cuccia, riposizionando eventualmente giochi e ciotole anch’essi lavati e asciugati.
Programmazione di lungo periodo e prevenzione degli odori
Stabilire un calendario fisso di sanificazioni profonde – per esempio ogni lunedì o dopo ogni sessione di addestramento fangosa – crea una routine che riduce carica batterica di base. Aggiungere sul fondo un tappetino assorbente usa e getta nelle giornate di pioggia o quando il cane è bagnato preserva il pavimento del kennel dall’umidità e concentra lo sporco in un elemento facile da rimuovere. Qualche goccia di olio essenziale di lavanda diluita in acqua, spruzzata nell’ambiente circostante e non dentro il box, neutralizza gli odori senza irritare l’olfatto sensibile del cane. Ricordare infine che un kennel pulito è parte integrante del benessere animale: il cane percepirà lo spazio come rifugio sicuro, privo di odori stressanti e più accogliente, facilitando anche il successo di qualunque percorso educativo basato sull’utilizzo del box.